Sync Project: la musica è una medicina di precisione, può ridurre l’uso di morfina e sonniferi


Il finlandese Marko Ahtisaari è una persona di successo. Dopo una carriera importante in Nokia, ha ricevuto pure un Grammy Showcase Award per aver scoperto nuovi artisti. Oggi la sua attività è tutta concentrata su Sync Project, una start up già ben avviata che vuol farci capire il potere della musica come medicina di precisione.

Ad esempio, da Sync Project è nato Unwind, un esperimento globale che vuol capire come usare la musica per aiutarci a dormire. Chi ne ha voglia clicca su Unwind e scarica una app che percepisce il naturale ritmo di vita di ognuno di noi e ci aiuta a rilassarci con la musica giusta. Siccome da sempre le mamme cantano la ninna nanna ai loro bambini, sembra proprio un’idea semplice di probabile successo, purché la musica scelta sia quella giusta. Infatti il “principio attivo” della musica come medicina è ormai chiarissimo. Il problema è che il dosaggio è molto difficile da capire.

Nel video decisamente coinvolgente che trovate qui sopra, un video realizzato con Wired, Ahtisaari racconta un bel po’ di curiosità divertenti. Ad esempio, Obama durante le sue campagne elettorali, prima di salire sul palco ascoltava sempre “Lose Yourself” di Eminem. L’imprenditore finlandese ripete insomma ciò ci dice la storia umana:  prima delle battaglie, se non c’è il trombettiere ci sono le cornamuse, ovvero la musica giusta dà sempre la carica, etc.

Ma al di là del relax per dormire e della ‘carica’ che dà la musica, essa è davvero un medicina?

Durante un importante studio medico (Ahtisaari non dice quale sia ma Soundscapes cercherà di capirlo), un gruppo di pazienti sottoposti a interventi chirurgici in day hospital è stato diviso in due parti uguali. Ad una metà di pazienti è stata data la possibilità di ascoltare un’ora di musica e poi di auto somministrarsi della morfina contro il dolore. All’altra metà è stata negata la musica per concentrarsi sulla morfina, il trattamento standard. Il risultato è stato che il gruppo di ascoltatori di musica si è auto somministrato solo un terzo di morfina rispetto a chi non ha potuto curarsi con la musica.

Tutto facile, quindi? Purtroppo no, si tratta di un solo studio, da replicare altrove. Ma il potere della musica come medicina va davvero indagato a fondo, alla faccia degli interessi di chi, ad esempio, produce morfina… e pure di chi produce nuova musica ‘generata dal computer’ o ri – “compone” capolavori come le “Quattro Stagioni” di Vivaldi per renderle più adatte allo scopo medico / curativo.

La musica che Ahtisaari ha scelto per aprire il suo video è, a parere di chi scrive, semplicemente inascoltabile. Vivaldi è un genio non c’è nessun bisogno di riarrangiare una singola nota del suo repertorio, basta eseguire c’è che ha scritto oppure ascoltare. Ma il modo, il coinvolgimento in cui l’imprenditore finlandese ascolta musica sono invece davvero interessanti.

La musica può davvero diventare una medicina di precisione, ma prima di tutto bisogna credere nel suo potere. Bisogna concentrarsi nell’ascolto. Altrimenti ogni effetto si annulla.

(Lorenzo Tiezzi – www.soundscapes.it)


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