Rubrasonic: “a ogni brand la sua musica, purché sia eccellente… e originale”


Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Roberto Brignoli e Matteo Arancio fondatori di Rubrasonic , uno dei soci AMP. Tra i numerosissimi spazi che Rubrasonic cura dal punto di vista musicale ci sono grandi catene come Kiko MilanoGas e DMail ma pure Lefay Resort, hotel deluxe situato sul Lago di Garda. Per ogni singolo cliente, ciò che caratterizza le selezioni curate da Rubrasonic è un’attenzione maniacale alla qualità musicale.

Stefano Fontana: “il music branding è in crescita in tutto il mondo”


Abbiamo incontrato via Skype Stefano Fontana durante Meet Music, una bella tre giorni dedicata ai dj del presente e del futuro a Follonica che si è svolta dal 25 al 27 giugno a Follonica. Dell’uso di musica in contesti diversi dai soliti dj set, dai concerti e dall’ormai consueto streaming, durante questo evento, si è parlato almeno un po’.

La musicoterapia funziona, lo dice anche Pitchfork


Pitchfork, una delle poche testate musicali online davvero di riferimento nel mondo (è da poco entrata a far parte dell’universo Condé Nast) ha recentemente pubblicato un lungo articolo sulla musicoterapia. L’autore, Jayson Greene, ha fatto un lungo excursus molto personale sul tema, partendo dai bambini ospitati nei reparti di terapia neonatale…

Havas Village e Universal Music presentano “Il potere della musica per i brand”


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Alla Triennale, Havas Village e Universal Music hanno presentato “Il potere della musica”, primo evento congiunto tra UM e Havas Village – realtà che unisce le agenzie del Gruppo, Creative e Media. Nella serata sono intervenuti i rappresentanti di entrambe le parti che hanno condiviso il proprio punto di vista sul ruolo che la musica può giocare nel rapporto tra brand e consumatore.

Che bello fare la spesa ascoltando… un film porno?


Usa, porno al posto della musica: l’errore dell’altoparlante del supermercato.
L’incidente è accaduto nel supermercato Target, nella città di Campbell, in California. Gina Young, una mamma di 43 anni, era con i suoi due gemelli quando gli altoparlanti hanno iniziato a trasmettere l’audio di un film porno al posto della musica. L’episodio, ripreso dal cellulare e postato su Facebook, sembra non essere sfuggito neanche ai bambini che iniziano a piangere. La donna ha raccontato che i passanti l’hanno aiutata a coprire le orecchie dei piccoli per proteggerli dalle parole oscene. La direzione del supermercato si è scusata per l’errore e ha garantito che non succederà più.

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Radio in-store? Sì, ma non senza prima avere pagato i diritti…


Ecco quello che succede quando ci si affida a music provider improvvisati ed illegali.

Un motivo in più per affidarsi ai provider AMP e per sceglierli per la loro serietà ed affidabilità.

I provider AMP operano in piena legalità mettendo da sempre al al centro la qualità della musica proposta e il pieno rispetto dei diritti d’autore e dei diritti connessi, regolarmente corrisposti agli aventi diritto attraverso le licenze SIAE ed SCF che tutti gli associati AMP hanno in essere.

Leggi il comunicato relativo all’intervento della Guardia di Finanza nei confronti di un music provider illegale che non aveva alcuna licenza né SIAE né SCF per l’utilizzo dei diritti degli oltre 17000 brani che aveva in repertorio e che programmava regolarmente da tempo nelle numerose webradio realizzate per la rete dei propri clienti, clienti che peraltro sono risultati anch’essi non in regola con il pagamento dei diritti di diffusione.

Per leggere il comunicato, clicca qui